Riders of justice

Pongo alla vostra attenzione una felice sorpresa cinematografica che propone spunti di riflessione a profusione.

Un film geniale, scorrevole e avvincente nel quale si alternano sapientemente dialoghi e scene di azione. Costantemente sul filo del rasoio tra il tragicomico e il drammatico, la successione degli eventi si colora di sfumature relazionali sempre nuove e più approfondite con una delicatezza che smuove e commuove.

Stupisce l’equilibrio con cui la trama si dipana caratterizzando sempre più i personaggi in scena, in un caleidoscopio psicodiagnostico che tocca buona parte dei disturbi di personalità e delle sindromi cliniche.

Una banda sgangherata di 4 tipi strani in cui la leadership è gestita con passaggi di consegne espliciti e condivisi. Un gruppo così grottesco da risultare non solo verosimile, ma vero… e in cui le scene di vita evocate graffiano costantemente l’animo dello spettatore.

In fondo il quinto elemento dei “Riders of Justice” siamo proprio noi, per tutte le volte in cui non accettiamo supini lo scorrere degli eventi e vorremmo dare un senso ai dolori che ci piombano addosso come una condanna. Il quinto elemento siamo noi quando tra le innumerevoli probabilità possibili sbattiamo la testa e il cuore contro il muro della realtà ed esigiamo di esperire un barlume di giustizia… quando la vita giusta con noi proprio non lo è.

Buona visione!